lunedì 8 settembre 2008

Venditori di bananette



Il nostro furgoncino non fa in tempo a fermarsi un attimo che siamo subito assaliti da venditori ambulanti che cercano di rifilarti queste bananette che crescono ovunque... "Ma lasciami in pace! che ho qua lo zaino pieno di barrette energetiche che per farne una ce ne vogliono 1.000 delle tue bananette, vattene via e fai ripartire il furgoncino che sono qui a scalare la tua montagna sacra e appena arrivo in cima roteo i miei piedi di 180° e me ne torno direttamente a casa! Basta bananette!". Tutti questi pensieri sarebbero tristemente veri se non avessi una coscienza, se non avessi la macchina fotografica al collo... da un lato ci sono questi pezzenti ai margini delle strade e dall'altro ci sono i nostri portatori che si guardagnano il loro stipendio portando le nostre attrezzature e le nostre provviste... comunque sono un po' a disagio tra questa gente... è come se ogni bianco che incontrano abbia sul volto il segno del dollaro... meno male che sono nato a Milano... ma chi l'ha deciso?

(portatori in marcia verso il primo campo base)

Eppure molte di questi ragazzi hanno qualcosa che noi non abbiamo... mi sembrano così spensierati... è vero che patiscono la fame ma probabilmente sono meno stressati di me che con dieci minuti di lavoro in uffcio riesco ad accumulare tanto quanto basta per comprare un casco delle loro bananette... si divertono con poco... e come ridono... l'altra sera mentre Raphael (il capo dei nostri portatori) faceva il suo brifing serale inerente l'indomani Carlo, fissando un portatore presente, ha iniziato ad aprire e chiudere gli occhi muovendo tutto il cuoio capelluto fin dietro le orecchie e siccome il portatore non riusciva ad imitarlo si sono messi tutti a ridere... roba da far crollare il tetto della capanna già fatiscente di suo... e tanto del briefing di Raphael non si capisce mai nulla, se non che domani la strada sarà più lunga, più faticosa e che farà più freddo di oggi...


(secondo campo)

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