mercoledì 17 settembre 2008

Gianantonio Stella - La bambina, il pugile, il canguro

"Scusi. Signor Babich, abbiamo un problema. Un grosso problema."
"Cioè?"
"Non so come dirglielo ... insomma ... la bambina è down."
(p.19)

...lo prese per il colletto, lo trascinò sul bagno, gli abbassò le braghe e lo piazzò sul water. L'ubriaco cominciò a piagnucolare. Spiegò che no, lui non ce la faceva a "tirar su una figlia mongoloide", che nella vita "ci sono gli uomini forti e quelli deboli" e a lui era capitato di essere debole, che lui chiedeva perdono proprio a tutti ma proprio no, lui non la voleva questa "figlia guasta", che lui era giovane e non poteva proprio sopportare l'idea di passare la vita intera a dare la pappa a una deficiente... 
(p.35)

... e quale destino avrebbe avuto Letizia se fosse venuta alla luce in tempi in cui i vichinghi buttavano i figli menomati ai lupi? o quando certi preti pensavano che i neonati disabili fossero stati concepiti nei giorni sacri del Demonio stesso o sostituiti nella culla da streghe malefiche al posto dei figli sani e la Chiesa non accettava tra i suoi pastori chi aveva gravi difetti fisici perchè, come diceva il Catechismo del Concilio di Trento, "la deformità ha qualcosa di ripugnante e questa menomazione può ostacolare l'amministrazione dei sacramenti? ..."
(p.43)

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