mercoledì 25 novembre 2009
Kressmann Taylor - Destinatario Sconosciuto
Un piccolo libro che, una pagina dopo l'altra, una lettera dopo l'altra, racconta un'amicizia tra due uomini: un'amicizia che, per il luogo e il tempo del suo intrecciarsi, si trasforma in odio e precipita verso un'orribile vendetta.
Martin è tedesco, Max è un ebreo americano. Germania, anni Trenta. Martin ha deciso di tornare al suo paese, dove trova un uomo nuovo: si chiama Adolf Hitler. Comincia a scriverne all'amico, prima con tiepida curiosità, poi con sempre più caldo fervore, fino a quando l'amicizia con un ebreo comincia a diventare un disonore e un pericolo ...
Allucinante. Si legge in una sera.
lunedì 23 novembre 2009
Ray Bradbury - Fahrenheit 451
"... il tempo si è assopito nel gran sole del meriggio ..." (p. 44)
"Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. E' Evidente!" (p. 60)
"La Fenice" disse. "Che cosa?". "C'era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinqucento anni si costruiva una pira e ci s'immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte, ma abbiamo una cosa che la Fenice non ebbe mai. Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta. Conosciamo bene le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finchè sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostrei fetenti luoghi roghi funebri e di saltarci sopra. Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda." (p. 193)
martedì 3 novembre 2009
Alpi Apuane - Pizzo d'Uccello - Parete Nord
... pian piano risaliamo fino in vetta ... inizia già a tramontare il sole e non possiamo tardare ... la parete sotto di noi è un baratro spaventoso!
Nonostante il buio che avanza, il vento (!) e il primo freddo che arriva grande felicità in vetta!
... ma la giornata non è ancora finita: dobbiamo scendere dalla vetta ... è quasi buio ... discendiamo dalla Normale su facili roccette, poi accade l'inevitabile ... perdiamo i segnavia e siamo soli nel buio più totale ... sul pendio le foglie secche nascondono le tracce di sentiero ... animali che muovono nel buoi ... sono stanchissimo ... inizia a fare freddo ... ("Ce l'ho un telo termico nello zaino?") ... "Forse di qui! No di là!" ... "Forse si vede qualcosa..." ... "Ecco i cartelli indicatori!" ... "Meno male!" ... .
La stretta di mano che ci diamo sull'asfalto che ci riconduce al rifugio consolida la soddisfazione per la via che si è conclusa!