giovedì 29 maggio 2008

Grazie Gesù - La mia conversione dall'Islam al cattolicesimo - Magdi allan



...l'Occidente è talmente succube dell'islamicamente corretto che islam è l'unico nome di religione a essere scritto con la maiuscola. Tutti ossequiosamente scrivono "Islam", anche se al tempo stesso scrivono "cristianesimo" o "ebraismo". Tutti, tranne me. Io mi sono sempre rifiutato di scrivere "Islam", anche da musulmano. Nei miei articoli per "la Repubblica", ma la stessa cosa accade anche al "Corriere della Sera", io scrivevo "islam" e poi sul giornale stampato leggevo "Islam"... (p.132)

Naufragio sul Monte Bianco - Yves Ballu

... Francois replica: "L'accettazione del rischio della morte è il significato della vita. E l'amkore del pericolo e l'amore della vita." (p.49)

"Ricordati che l'alpinista non è una marionetta in cima ad una corda, è un uomo che lotta da pari a pari con la montagna..." (Jean Vincendon) (p.63)

"Nelle circostanze in cui ci siamo venuti a trovare, sarebbe stata una cosa normale perdere la vita" (Walter Bonatti)

"La vita dell'alpinista è appesa alle sue dita. Esse devono a volte reggere tutto il peso del corpo sospeso nel vuoto. Per affrontare l'alta montagna bisogna avere nella falange la stessa forza di un corridore nei polpacci." (Gaston Rébuffat) (p.174)

...prima di salire in carlinga, Jacques è andato a comprare un Opinel e ha chiesto di attaccarlo con un cordino a uno dei pacchetti di salvataggio da lanciare ai due naufraghi del Monte Bianco: "Se hanno le mani congelate, non riusciranno mai a sciogliere i nodi..." (p.182)

"Lionel Terray non molla mai" (p. 209)

mercoledì 28 maggio 2008

24 maggio 2008

Primo tiro:
MAURO: "Mario, non è che potresti cortesemente darmi il cordino che hai ha tracolla che potrebbe essermi utile - come insegnano i manuali del CAI - per proteggermi sul tiro?"
MARIO: "NO! non ti serve nessun cordino, ti bastano solo tre rinvii"

E così è stato.

Secondo tiro:
MAURO: "Mario, a vederlo dal basso metterò sicuramente qualche friends in quelle golose fessure..."
MARIO: "NO! quelle fessure sono tutte ceche, non puoi proteggerti!"

Ed era tutto vero.

Terzo tiro:
MAURO: "WOW Mario! questo nut incastrato c'era anche quattro anni fa quando feci questa via per la prima volta..."
MARIO: "NO! quel nut incastrato c'era già vent'anni fa, lasciato dai primi ripetitori."

Io vent'anni fa ero non c'ero ma sicuramente è vera anche questa...

MAURO: "Mario, questo diedrino mi sembra difficile da proteggere..."
MARIO: "NO! da qui in sosta non si vede ma a metà c'è un Chiodo Cassin Giallo"

Ed era tutto vero.

Mario questa via l'ha fatta più o meno quaranta volte: una all'inizio della stagione e una alla fine per vent'anni ... io invece sono SOLO alla terza ripetizione, ma ogni volta che torno qui scopro la via sempre più bella, trovo particolario nuovi che prima non avevo mai notato, sarà che divento pian piano sempre più forte?

venerdì 16 maggio 2008

11 maggio 2008

Alla base della parete sono già dolori... una scarica di grandine non ci scoraggia, fortunatamente non bagna la parete... cacchio avessi con me dei super alcolici potremmo farci dei cocktails....



a circa metà via incrociamo un altro corso... si stanno calando, si ritirano... le loro facce sono a dir poco traumatizzate, scambio due parole con loro e penso che qualcuno di quei ragazzi abbandonerà per sempre la pratica alpinistica dopo un'esperienza così traumatizzante... Quando arrivano i miei allievi sorprendono me stesso, scherzano, ridono, il morale è alto, decidiamo di salire lo stesso... guardate qui se non ci credete:



E finalmente arriviamo in cima, sono felicissimo... gli ultimi metri coincidono proprio con il culmine della pioggia... una vera e propria lotta con l'alpe... Condivido la mia felicita con Davide e Bruno, penso alle persone care. Alla fine rivelo il segreto con il quale siamo arrivati fino a qui nonostante questo tempo avverso:

10 Maggio 2008

Eccoci al momento della verità: il tiro è duro, sono concentratissimo ... sono per il momento fermo, ho visto due appigli buoni per le mani e uno per i piedi...

Primo tentativo: l'appiglio destro per la mano non è buono, resto in bilico un secondo, due secondi, tre secondi, quattro secondi; dearrampico e sono alla posizione di partenza....

Secondo tentativo: forse c'è un appiglio più a sinistra, mi riposo, prendo fiato, mi lancio e... Aiuto! perdo la stabilità, non mi sento sicuro, dearrampico e sono alla posizione di partenza...

Se non riesce il terzo tentativo torniamo a casa.

Eravamo venuti qui a fare questa via a Novembre e c'era troppa nebbia, c'erano alpinisti dispersi un po' dappertutto, mi ricordo che abbiamo incontrato una famiglia intera ferma sul sentiero che ci ha detto "Aspettiamo qui fino a quando la nebbia va via!"... tattica sicuramente un po' discutibile... Una nebbia così fitta non l'ho mai vista, io stesso che conosco questi posti con le mie tasche facevo fatica ad orientarmi... mi ricordo che mi ero messo su un lato della piazzola dell'elicottero e non vedevo l'altro lato tanto era fitto il bianco...

Cmq adesso sono qui bloccato sul tiro e mi resta un solo tentativo prima di brasarmi le braccia e tornare a casa sconfitto assieme a Davide... mi concentro, rifletto un attimo e ... via! un movimento, due movimenti, tre... riesco (con un po' di fortuna) a piazzare un friend su fessura svasa, mi assicuro, mi riposo,.... tiro il fiato, meno male, ora la via la possiamo chiudere tranquillamente, anche se ho le braccia brasate... chiuderà la via Davide, un altra bella giornata è trascorsa...anche se sono passati mesi da quando è nato il progetto che ci a portato a chiudere questa via ...

giovedì 8 maggio 2008

Falesiata 2008

Primo giorno: certo il mare e il caldo mi mettono un po' a disagio ma alla fine della via la soddisfazione è gratificante, ho persino voglia di dare un bacetto a qualcuno... chi lo vuole?



Secondo giorno: terminata la via (primi due tiri super-unti, diedro finale veramente godurioso mai visto nulla di simile sulle Alpi) raggiungiamo il punto di osservazione che dà sul mare, dopo una breve contemplazione del posto sfoderiamo le nostre baguettes e iniziamo a mangiare con ferocia tale da far impallidire i vari turisti che pian piano iniziano ad evitarci tanto siamo grezzi.... guardate questa foto, da noi scappano persino cani:



Terzo giorno: la seconda traversata di questa Napoli d'oltralpe è meno traumatica della prima compiuta ieri (codice della strada opinionistico, spazzatura ovunque, facce da galera dei locals che sembrano mafiosi)... Parcheggiamo incuranti delle raccomandazioni ricevute di stare in guardia perchè qui rubano tutto, specialmente veicoli parcheggiati incustoditi... raggiungiamo la parete e attacchiamo la via:



Roccia di qualità eccelsa, panorama splendido, compagnia ottima.

La foto con Olindo, Ciccio e Paolo che sono coloro con i quali ho scalato e condiviso maggiormente questa esperienza di alpinismo marittimo:



Una di quelle foto che metti sulla scrivania in camera e lì la lasci per anni e anni e anni e anni e anni ...

Ecco invece una carrellata dei momenti più FETISH della vacanza:



Invece qui ci sono i momenti da ricordare...

mercoledì 7 maggio 2008

Ponte del 25 Aprile

Oggi è venerdì e gli Svizzeri stanno giocando alla guerra: esercitazioni in corso, mezzi militari da tutte le parti, uomini in mimetica ai bordi della strada. Oggi è venerdì e sono già otto chilometri che ci siamo sparati con gli sci in spalla e gli scarponi ai piedi perchè la strada è chiusa a causa di una frana. Oggi è venerdì e non conosco nessuno del gruppo (siamo in sette) a parte Paolo, ma tutti sono socievoli e la compagnia è buona. Oggi è venerdì è arrivato da solo (distanziato dal gruppo) alla capanna dove dormiremo stanotte, è bello sentirmi dire dalla ragazza che non ho mai visto e che gestisce da sola il rifugio "Hallo you are Mauro!" senza che le abbia mai detto il mio nome e senza averla mai vista prima; mi stava aspettando - ho prenotato via mail solo per me -. Oggi è venerdì e qualcuno che non ho mai visto mi ha chiamato per nome in un posto molto simile a come mi immagino il paradiso... Oggi è venerdì, è sera, e Paolo si rigira nel letto e mormora: "Seppelite il mio cuore a Chamonix!"; tra me e me penso "lo spirito è quello giusto!"

Oggi è sabato e siamo sotto il sole cocente, faccio una fatica boia a tenere il passo degli allenatissimi compagni. Oggi è sabato il canale da risalire è stato duro ma non impossibile, gli sci in spalla pesano e i ramponi con cordini artigianalmente sistemati tengono, per fortuna altrimenti erano cazzi amari. Oggi è sabato e manchiamo la cima perchè l'ultimo tratto è spelato e verglassato e a salire sarebbero cazzi amari, fa niente, non mi interessa, tanto oggi è solo un antipastino, la vera meta è domani. Oggi è sabato e Davide si toglie le pelli un secondo fa due passi e un crepaccio a campana si apre sotto di lui, nulla di grave, solo un piccolo spavento. Oggi è sabato e il ragazzo davanti a noi apre una traccia bellissima e porca merda le foto mi verranno tutte bruciate dalla troppa luce. Oggi è sabato, siamo ormai al rifugio, ho 1600 m di dislivello nelle gambe, ho fatto una faticaccia ma ne è valsa la pena, lo sanno bene le mie due borracce vuote. Oggi è sabato, è sera, e il rifugista mi ha fatto incazzare così tanto che medito seriamente di scacazzargli nel letto domani mattina prima di andarmene.

Oggi è domenica e ho messo un paio di calze pulite e la maglietta nuova perchè a 4.000 m mi piacerebbe essere in ordine. Oggi è domenica e ora delle otto e un quarto sono solo sul pendio finale, ho fatto 700 m di dislivello senza fermarmi mai, è il caso di fare una pausa. Oggi è domenica e ho fatto un errore tattico imperdonabile, ho seguito una traccia lunga e meno diretta, mi sorpassano quindi tuttiche seguono un'altra traccia più verticale e resto quindi di nuovo solo.

Ecco cosa vedo:



c'è tutto: l'avvicinamento che passa per un altro 4.000, il nevaio pensile, il gendarme di V grado che isola la cima e che per il momento rende il sogno irrealizzabile...

Oggi è domenica è arrivo in cima tranquillo e da solo, c'è un po' di casino ma è naturale, vinco la vetta alla vecchia maniera, con ramponi e piccozza, ovviamente spicozzando con forza centupla rispetto al necessario (il che mi dà un grande senso di potenza... hi! hi! hi!). Oggi è domenica e arrivo in cima e sono solo, gli altri sono scesi mentre ero sul ripidissimo pendio finale a spicozzare. E' strana la sensazione di essere così in alto da solo (... da solo?), circondato da tutto questo bianco e questa luce, tutte montagne intorno sono più alte di 4.000 m! E mentre dico la mia preghiera cristiana misto tibetana mi sento tranquillo e in pace. Oggi è domenica e dobbiamo anche scendere, fa caldo ma la neve è splendida; tornati al rifugio inizio a parlare con una ragazza e mentre le mie pupille (nascoste dietro le mie lenti a specchio) sono in fissa sulle sue tette e non riesco a capacitarmi di come possano essere così sode e morbide al tempo stesso, mi dice che hanno visto un tipo che cadere in un crepaccio (meno male che non si è fatto nulla). Oggi è domenica e nel momento in cui sto per tirare fuori l'anima dalla fatica Elena mi guarda e mi dice con entusiasmo orgasmico "WOW mancano ancora 1500 m di dislivello !!" , ore e ore più tardi, ormai fuori deal bosco, un compagno grida scherzosamente "Terra!", si vede il paese, l'agonia è finita tra poco togliamo sci e scarponi. Mi viene voglia di stringere la mano ai miei compagni ma sono timido...