mercoledì 7 maggio 2008

Ponte del 25 Aprile

Oggi è venerdì e gli Svizzeri stanno giocando alla guerra: esercitazioni in corso, mezzi militari da tutte le parti, uomini in mimetica ai bordi della strada. Oggi è venerdì e sono già otto chilometri che ci siamo sparati con gli sci in spalla e gli scarponi ai piedi perchè la strada è chiusa a causa di una frana. Oggi è venerdì e non conosco nessuno del gruppo (siamo in sette) a parte Paolo, ma tutti sono socievoli e la compagnia è buona. Oggi è venerdì è arrivato da solo (distanziato dal gruppo) alla capanna dove dormiremo stanotte, è bello sentirmi dire dalla ragazza che non ho mai visto e che gestisce da sola il rifugio "Hallo you are Mauro!" senza che le abbia mai detto il mio nome e senza averla mai vista prima; mi stava aspettando - ho prenotato via mail solo per me -. Oggi è venerdì e qualcuno che non ho mai visto mi ha chiamato per nome in un posto molto simile a come mi immagino il paradiso... Oggi è venerdì, è sera, e Paolo si rigira nel letto e mormora: "Seppelite il mio cuore a Chamonix!"; tra me e me penso "lo spirito è quello giusto!"

Oggi è sabato e siamo sotto il sole cocente, faccio una fatica boia a tenere il passo degli allenatissimi compagni. Oggi è sabato il canale da risalire è stato duro ma non impossibile, gli sci in spalla pesano e i ramponi con cordini artigianalmente sistemati tengono, per fortuna altrimenti erano cazzi amari. Oggi è sabato e manchiamo la cima perchè l'ultimo tratto è spelato e verglassato e a salire sarebbero cazzi amari, fa niente, non mi interessa, tanto oggi è solo un antipastino, la vera meta è domani. Oggi è sabato e Davide si toglie le pelli un secondo fa due passi e un crepaccio a campana si apre sotto di lui, nulla di grave, solo un piccolo spavento. Oggi è sabato e il ragazzo davanti a noi apre una traccia bellissima e porca merda le foto mi verranno tutte bruciate dalla troppa luce. Oggi è sabato, siamo ormai al rifugio, ho 1600 m di dislivello nelle gambe, ho fatto una faticaccia ma ne è valsa la pena, lo sanno bene le mie due borracce vuote. Oggi è sabato, è sera, e il rifugista mi ha fatto incazzare così tanto che medito seriamente di scacazzargli nel letto domani mattina prima di andarmene.

Oggi è domenica e ho messo un paio di calze pulite e la maglietta nuova perchè a 4.000 m mi piacerebbe essere in ordine. Oggi è domenica e ora delle otto e un quarto sono solo sul pendio finale, ho fatto 700 m di dislivello senza fermarmi mai, è il caso di fare una pausa. Oggi è domenica e ho fatto un errore tattico imperdonabile, ho seguito una traccia lunga e meno diretta, mi sorpassano quindi tuttiche seguono un'altra traccia più verticale e resto quindi di nuovo solo.

Ecco cosa vedo:



c'è tutto: l'avvicinamento che passa per un altro 4.000, il nevaio pensile, il gendarme di V grado che isola la cima e che per il momento rende il sogno irrealizzabile...

Oggi è domenica è arrivo in cima tranquillo e da solo, c'è un po' di casino ma è naturale, vinco la vetta alla vecchia maniera, con ramponi e piccozza, ovviamente spicozzando con forza centupla rispetto al necessario (il che mi dà un grande senso di potenza... hi! hi! hi!). Oggi è domenica e arrivo in cima e sono solo, gli altri sono scesi mentre ero sul ripidissimo pendio finale a spicozzare. E' strana la sensazione di essere così in alto da solo (... da solo?), circondato da tutto questo bianco e questa luce, tutte montagne intorno sono più alte di 4.000 m! E mentre dico la mia preghiera cristiana misto tibetana mi sento tranquillo e in pace. Oggi è domenica e dobbiamo anche scendere, fa caldo ma la neve è splendida; tornati al rifugio inizio a parlare con una ragazza e mentre le mie pupille (nascoste dietro le mie lenti a specchio) sono in fissa sulle sue tette e non riesco a capacitarmi di come possano essere così sode e morbide al tempo stesso, mi dice che hanno visto un tipo che cadere in un crepaccio (meno male che non si è fatto nulla). Oggi è domenica e nel momento in cui sto per tirare fuori l'anima dalla fatica Elena mi guarda e mi dice con entusiasmo orgasmico "WOW mancano ancora 1500 m di dislivello !!" , ore e ore più tardi, ormai fuori deal bosco, un compagno grida scherzosamente "Terra!", si vede il paese, l'agonia è finita tra poco togliamo sci e scarponi. Mi viene voglia di stringere la mano ai miei compagni ma sono timido...

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