martedì 16 dicembre 2008

Mauro Corona - Storia di Neve



... un giorno Neve, durante la pausa scoprì Lidio che leggeva. "Cosa leggi?" domandò. "Non lo so" rispose "non so leggere". "non sai leggere? e allora perchè fai finta di leggere?". "Non faccio finta, leggo". "Ma se hai detto che non sai leggere". "Non so leggere ma leggo lo stesso". Neve si incuriosì e disse " Ascolta, Lidio, spiegami come fai a leggere se non sai leggere". Il boscaiolo chiuse il libro e gli occhi, mentre il suo viso diventava rosso come le creste del gallo forcello. Poi, pian piano, si spiegò così: "Vedi, piccola, io non so né leggere né scrivere, ma quando guardo le pagine di questo libro mi vengono in mente storie, tante storie, tante storie una dopo l'altra e me le racconto, così è come se leggessi dal libro. Il libro penso abbia dentro una sola storia , invece io ne invento tante guardando le pagine e sono storie belle, se sapessi scrivere le scriverei, ma un giorno te ne conterò qualcuna..." (p.483)


...per stare in piedi ci vuole voglia di ridere, se no i muscoli non tengono il corpo, la testa va per conto suo, e, andando per conto suo, apre la porta alla malinconia. Questa malinconia si tira dietro la disperazione chè loro sono amiche, e tutte e due mettono le mani ad imbuto sulla bocca e chiamano a piena voce le malattie. Le malattie arrivano di corsa e non trovano nessuno che le mandi via a calci in culo. L'unica che può mandarle via è la testa, ma la testa sta per conto suo e non le vede nemmeno, e allora queste s'impiantano nell'uomo come fagioli nel campo. Dopo un po' mettono fuori il muso, fanno fiori e foglie e poi crescono e si arrampicano sul corpo proprio come i fagioli vanno su per il bastone. Lo coprono, lo tengono, s'intorcono attorno a lui e lo strizzano fino a farlo morire. Quando non c'è la testa a difendere l'uomo le malattie se la godono, ballano e saltano come i topi quando in casa manca il gatto ... (p. 689)

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