lunedì 23 novembre 2009

Ray Bradbury - Fahrenheit 451


"... il tempo si è assopito nel gran sole del meriggio ..." (p. 44)

"Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. E' Evidente!" (p. 60)

"La Fenice" disse. "Che cosa?". "C'era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinqucento anni si costruiva una pira e ci s'immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte, ma abbiamo una cosa che la Fenice non ebbe mai. Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta. Conosciamo bene le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finchè sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostrei fetenti luoghi roghi funebri e di saltarci sopra. Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda." (p. 193)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

stupendo...
mi hai fatto venire voglia di rileggerlo! =)
bibi

Marco Berri ha detto...

è un libro bellissimo!!!! merita veramente!