martedì 21 aprile 2009

Dusan Jelincic - Le notti stellate del Karakorum

"... Haji Mahdi: un uomo anziano, venerato e ricco. Tempo fa andò in pellegrinaggio alla Mecca, ottenendo così il rispetto dei compaesani. Ora qui è re. Deve dare ordini e consolidare il proprio potere sul mondo perchè, per Haji Mahdi e per i suoi "sudditi", Askole è tutto il mondo. Il restante mondo, sia pure in piccola parte, lo conosce soltanto lui che è stato alla Mecca. Gli altri abitanti conoscono giusto quelle poche cose fatte di paglia, pietre e fango, e i campi che stanno attorno. Per loro il mondo esterno è rappresentato unicamente dagli alpinisti che giungono qui in massa, turbando la loro pace e serenità. A causa della loro presenza vedono la ricchezza che viene da fuori e si rendono conto della loro povertà. Per questo odiano gli alpinisti... ci disprezzano..." (p. 39)

"... entrando nel tendone mensa, Andrej mi guarda in maniera strana, inespressiva. "Renato Casarotto è morto sul K2". "No!, non è possibile..." allibisco, "l'altro ieri era con noi al campo base!". E poi aggiungo insensatamente: "Ma se con lui c'era anche sua moglie Goretta..." come se la sua presenza avesse potuto proteggerlo..." (p. 92)

"...osservo trasognato il cielo luminoso, e all'improvviso comprendo che cosa vogliono comunicarmi le stelle: "La vita è il bene più prezioso che voi mortali abbiate . Di essa potete fare quello che volete. potete vivere velocemente o lentamente, procurare gioia o dolore, operare il bene o il male, agire con dolcezza o cattiveria ... tutto dipende soltanto da voi. Perchè sei andato lassù a guardare la morte in faccia? perchè hai cercato consapevolmente di privarti della cosa più preziosa che hai?..." (p.265)

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo mauro..
letto!
davide