...scopriamo che purtroppo la lingua di ghiacciaio che ci avrebbe portato al bivacco in solo quattro ore non c'è e traversare in queste condizioni sarebbe un azzardo. Deciiamo allora di puntare direttamente alla vetta, poi vedremo come fare a scendere, sempre che ciò sia non si riveli un azzardo... saliamo, saliamo, saliamo; c'è già gente che scende, la gionata è ottima e anche se è tardissimo perseveriamo nella salita. A quota 3800 inizio a staccarmi dal gruppo, la testa inizia a farmi male...a 3900 gli occhi sembrano volermi uscire dalle orbite, vorrei parlare ma non posso, è come se la lingua mi si fosse bloccata; non riesco a tenere gli occhi aperti; inoltre tremo e sento che le gambe stentano a tenermi in piedi...
Massimo nota tutto ciò e con la tenerezza di un padre mi dice proprio le parole che voglio sentire ma che non vorrei mai dire.
Dalla cima non si vede nulla perchè siamo avvolti dalle nuvole, scendere per è stato un delirio; ma forse la cosa più triste è rinunciare al progetto condiviso e desiderato. Comunque, nonostante la "magra" consolazione di aver fatto un 4000 in giornata, lì ci torniamo; magari con condizioni migliori della cresta. Questo sopralluogo alla fine è servito per capire come fare per ottenere un maggior successo la prossima volta, a qui gendarmi là ho dato il nome dei miei nemici.
Ma che minchia mi è successo? Penso che il problema che ho avuto sia connesso alla vaccinazione fatta IL GIORNO PRIMA: a dire il vero al medico lo avevo chiesto se potevo andare in montagna... lui mi ha detto "Si, vai e divertiti" purtroppo però mi sa che per "montagna" ha inteso qualcosa tipo "giro al Mottarone", oppure "sacromonte di Varese", oppure "Piani di Bobbio"... non certo un giro di tre giorni con concatenamento di 3 quattromila e senza appoggi ...
mercoledì 30 luglio 2008
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