giovedì 28 febbraio 2008
martedì 26 febbraio 2008
Addio Carissimo "Bambinone" !!
Addio mio carissimo "Bambinone": fedele compagno di mille avventure, goloso di fessure XL, sempre pronto ad essere piazzato per garantire sicurezza al suo padrone (cioè io fino a poco fa), presenza costante in ogni mio pensiero di sicurezza in via ... Addio Friend KONG misura XL Viola che ho battezzato amorevolmente "Bambinone" e grazie per avermi aiutato (facendoti tirare) alcuni significativi ed emblematici passaggi della mia carriera arrampicatizia. Alcune volte - Ah! che dolore ammetterlo! - ho persino abusato di te staffando mediante cordini appesi alle tue estremità e tu non hai detto nulla... non un lamento... non un sussulto... non uno scricchiolio (non come gli altri friend che ho CAMP che emettono strani e sinistri suoni in sede di piazzamento...) ... era come se tu mi dicessi: "Mauro, vai tranquillo... per quanto il tuo volo posso essere al limite del coefficiente di caduta io ti terrò DI SICURO!". Prende il tuo posto un nuovo friend, un BD, leggermente più largo, color azzurro, (già collaudato a trazione), con una morsa migliore che ti sostituirà - spero - egregiamente (basta solo la marca per garantire una tenuta migliore). Continueremo comunque a scalare insieme, solo che sarai appeso all'imbrago di Matteo, assieme agli altri tuoi fratellini della KONG che ti terranno compagnia e vedrai i miei progressi nel tempo...
Mio carissimo "Bambinone" non ti dimenticherò mai, per me sei stato preziosissimo! (anche se ti ho venduto a prezzo stracciato).
mercoledì 20 febbraio 2008
Cascata Centrale di San Giuseppe
"Ah! Ah! ..."
I lettori più accaniti di Blogs sanno bene che un Blogger esperto quale sono io, per comunicare ai propri fedelissimi una risata scrive "Ah! Ah! Ah!". Invece qui sopra ho volutamente scritto "Ah! Ah! ...". Ciò perchè questo spazio vuoto ha dovuto lasciare il posto ad un pezzo di ghiaccio che mi ha preso in pieno in faccia.
Non so come sia potuto capitare: 80% sfiga, 20% imprudenza. Ridurre quel 20% ulteriormente voleva dire starsene a casa. La prima cosa cosa che ho pensato è stata "I can't believe it happens to me". Vuol dire che il corso di inglese aziendale al quale sto sacrificando le mie pause pranzo sta dando i suoi frutti.
Non ho mai visto il mio sangue. Sì, ogni tanto mi faccio qualche taglietto mentre mi faccio la barba. Da piccolo mi ricordo che ogni tanto mi sbucciavo le ginocchia cadendo dal triciclo. Forse la cosa mi ha impressionato perchè sulla neve il rosso si vede di più.
In cima alla cascata resta il ricordo delle spiegazioni frettolose date ai compagni. Dei tizi di Treviso che ci sono passati davanti (possibile che non hanno visto il sangue sulla neve). Le mani calde di Matteo mentre mi dà un primo soccorso (finalmente lo vedo usare il medikit che si porta sempre dietro). Una ferita così ti costringe a guardare in faccia il soccorritore.
Alla fine non è successo niente: una visita alla guardia medica di Chiesa Valmalenco (la prima cosa che ho detto al medico è stata "Datemi delle droghe!"), la ricerca (fallita!) dell'ospedale di Sondrio, l'arrivo e l'interminabile attesa al pronto soccorso di Morbegno ("Ma come mai non siete andati all'ospedale di Sondrio?").
Alla fine è andata bene: solo due punti tra il labbro e il naso, tra una settimana sono di nuovo in forma. I denti per fortuna non si sono rotti. Il contesto della caduta non è stato affatto traumatizzante: non si è trattato certo di un volo al limite della resistenza dei materiali, le corde erano già in tiro... . Ah già ... quando sopra dicevo "non ho mai visto il mio sangue" intendevo dire "due goccie di sangue sulla neve". Sabato si torna a scalare. Per stavolta è andata bene.
giovedì 14 febbraio 2008
Ben Laritti - Storia di una meteora

...chi pensa ad un alpinista sul modello di Gervasutti che sdegna una bella ragazza che raccoglie i mirtilli per lanciarsi in un a nuova e difficile impresa, si prepari a qualche sobbalzo...
...rispondendo alla domanda postagli vent'anni dopo da Enrico Camanni: "Quali sono stati i personaggi di rilievo in quel periodo?" Ivan Guerini elenca in ordine di importanza, alcuni nomi: il primo che appare nell'elenco è quello della sua compagna Monica Mazzucchi, poi la figura di Giampiero Motti, dopo di lui viene citato Ben Laritti, di cui il forte e innovatore arrampicatore milanese ha tracciato un originale ritratto:
"Vi fu Benvenuto Laritti, una meteora dal carattere impulsivo e generoso, con negli occhi la luce irrequieta di un eterno ragazzo. Ben era una persona vitale, tanto affettuoso, quanto aggressivo nei rapporti umani. si sarebbe strappato il "cuore della fiducia" pur di sapere che anche gli altri fossero così. Era orgoglioso come un combattente della storia, che indubbiamente fece da forza attiva e da collegamento trainando faticosamente con i fatti, da ovest verso est, la luce ancora fredda dei cambiamenti..."
martedì 12 febbraio 2008
Week End 9-10 Febbraio 2008
E cosa dire della Cascata del Burki a Macugnaga, di temibilissimi ricordi di spin drift (Ah! ora so cos'è!) ad essa associati la prima volta che l'abbiamo approcciata ancora neofiti dell'ice-climbing. E cosa dire del fatto che a un mese di distanza dal primo (sfortunato) tentativo di salita abbiamo trovato la cascata completamente diversa dalla sua conformazione originale, ovverosia più semplice, più appigliata, senza rischi, ghiaccio buono. E cosa dire del fatto che alla sua base c'erano dei blocchi di ghiaccio enormi, collassati sul loro peso, che sono rotolati fino alla base a garanzia della qualità del ghiaccio. E cosa dire diquando appena arrivati a Pecetto ci siamo guardati in faccia reciprocamente e ci siamo detti "Che cosa siamo venuti a fare qui?", con la macchina piena di attrezzatura sia scialpinistica che da ghiaccio, quasi dovessimo fare un tentativo su una delle magnifiche vie della maestosa parete est del Monte Rosa e invece alla fine siamo andati a fare la cascata del Burki a pochi passi dal parcheggio. E cosa dire di Pierfranco che si è tirato tutto da solo la cascata, del fatto che abbiamo tutti e tre le medesime esperienze su ghiaccio ma solo lui si è sentito all'altezza di tirare su su quelle lunghezze che avrebbero fatto cacare sotto chissà quali alpinisti esperti. E cosa dire del fatto che mentre smontavamo la sosta alla seconda lunghezza un blocco di ghiaccio si è staccato a seguito della fatica minimale di sfilare una vite, del fatto che io e Olindo ci siamo guardati e ci siamo detti reciprocamente "Aspettiamo di essere in macchina prima di dire questa cosa a Ciccio". E cosa dire della maschera che è volata giù mentre Ciccio era in sosta e io e Olindo abbiamo visto qualcosa cadere nel vuoto e ci siamo rallegrati del fatto che non fosse stato Ciccio stesso a cadere... E cosa dire del fatto che avrei anche in questo caso potuto fare delle fotografie stupende a Ciccio mentre scalava ma porca merda ho lasciato le batterie della macchina fotografica a casa nel caricatore e questi ricordi rimarranno solo nella nostra memoria ma forse è meglio così perchè nessuno potrà portarceli via...

Ciccio fotografato con il cellulare con acquario sullo sfondo.
venerdì 8 febbraio 2008
Serata tra alpinisti al Dr. Malz
Mario raccontra una delle sue incredibili storie,
Simone ascolta in silenzio contento del suo mega pannello di arrampicata,
Timoteo racconta come ha fatto a farsi male per l'ennesima volta,
Matteo pensa a cascate fatte e a cascate da fare,
Luca è abbronzato dopo la settimana bianca,
Alessio ha già in mano una guida di cascate di ghiaccio,
Susanna organizza una sciata carnevalizia a Madesimo,
Walter zitto zitto piano piano diventa un I.N.A.
mercoledì 6 febbraio 2008
Elaborazione Notturna dei Ramponi
Cogne - Acheronte
Acheronte è il nome di alcuni fiumi della mitologia greca, spesso associati al mondo degli Inferi. Secondo il mito sarebbe un ramo del fiume Stige che scorre nel mondo sotterraneo dell'oltretomba, attraverso il quale Caronte traghettava nell'Ade le anime dei morti; sui affluenti sarebbero i fiumi Piriflegetonte e Cocito.
Su questa cascata incontriamo alpinisti internazionali: appena arrivati (mentre guardavamo preoccupati la cascata cercando di immaginare le sue insidie) arrivano due che si sono calati... li guardiamo visibilmente angosciati perchè se si sono già calatai avranno sicuramente trovato qualche difficoltà insormontabile ..."Why are you come back now? Did you found troubles in this ice falls?" , la risposta del francese è chiara come la luce del sole: "Because we gets up early!"...
Appena attaccata la cascata incontriamo due inglesi che sono lentissimi e per poco non ci ostacolano durante la salita... su mio suggerimento li chiamiamo amichevolmente "imbecilli".
Bilancio della giornata più che positivo: oltra ad aver chiuso con successo una cascata adatta alle mie (finora) scarse capacità arrampicatizie su ghiaccio ho trovato nella neve un chiodo da ghiaccio (ovviamente di marca BD) e successivamente un moschettone a pera (hi! hi! hi!).